
Maculopatie
COSa sono
Vengono definite MACULOPATIE tutte le malattie che colpiscono la macula, l’area che si trova al centro della retina, che serve alla visione distinta centrale. Al centro della macula abbiamo una depressione retinica chiamata fovea, che presenta una zona più sottile in cui sono presenti solo i coni, chiamata foveola. Nella periferia retinica troviamo i bastoncelli, fotorecettori – ossia cellule in grado di trasformare i segnali luminosi in impulsi bioelettrici – che vengono sfruttati solo per percepire forme e movimento in condizioni di scarsa luminosità, a differenza dei coni che sono responsabili anche della percezione dei colori.
Le maculopatie si possono distinguere in ereditarie e acquisite. Tra le forme ereditarie abbiamo le seguenti: malattia di Stargardt o distrofia maculare giovanile, malattia di Best o distrofia vitelliforme, distrofia maculare pseudoinfiammatoria di Sorsby, distrofia maculare North Carolina, distrofia maculare tipo Butterfly ed edema maculare cistoide dominante. Tra le maculopatie acquisite, invece, la più diffusa, e principale causa di cecità nel mondo occidentale, è la degenerazione maculare legata all’età (DMLE); altre forme acquisite sono: foro maculare idiopatico, corioretinopatia sierosa centrale, edema maculare cistoide, maculopatia miopica, membrane epiretiniche e strie angioidi.
SINTOMI
Il sintomo principale è la caratteristica zona di non visione al centro del campo visivo (scotoma negativo – si ha quando lo stimolo luminoso non viene percepito per riduzione o assenza di sensibilità.
Altro sintomo comune nelle maculopatie è la distorsione delle immagini (metamorfopsie). Sintomi di minore frequenza sono le errate percezioni della dimensione degli oggetti osservati, che possono essere sia sottostimate (micropsia) e sia sovrastimate (macropsia).
DIAGNOSI
Il test più importante per valutare la funzionalità maculare è quello dell’acuità
visiva (in particolare l’acuità da vicino).
Attraverso l’esame del fondo oculare si può verificare lo stato delle strutture interne del bulbo oculare (soprattutto corpo vitreo, retina e testa del nervo ottico), e l’eventuale progressione della malattia. Si effettua dopo aver dilatato la pupilla mediante instillazione di speciali colliri (detti midriatici). Si esegue in ambiente scarsamente illuminato, seduti o distesi.
Col test di Amsler – che consiste in una griglia a quadretti al cui centro compare un punto nero – si valuta in maniera dettagliata la capacità visiva intorno al punto di fissazione (area foveale e quella parafoveale ad essa contigua). I pazienti malati riferiscono di vedere linee curve (deformate) anziché segmenti retti perpendicolari tra loro.
Questi test sono fondamentali e devono essere sempre effettuati al fine di una corretta diagnosi di maculopatia e per seguirne l’eventuale corso.
A questi esami può essere a volte indispensabile effettuare esami strumentali, come l’OCT, la fluorangiografia e l’angiografia oculare (ICGA).
TRATTAmento
Il trattamento dipende dal tipo di maculopatia, ma è fondamentale evitare o limitare i fattori di rischio, tra cui fumo di sigaretta e alimentazione povera di sostanze antiossidanti (vitamina C, vitamina E, luteina, zinco, zeaxantina, ecc.). E’ consigliabile assumere alimenti ricchi di acidi grassi polinsaturi (Omega-3 e Omega-6), come ad esempio il pesce, e limitare i grassi animali.
Recenti studi hanno, inoltre, confermato l’importanza di un’attività fisica regolare. Al contempo bisogna difendersi dai raggi ultravioletti, soprattutto nei periodi estivi, al mare e sulla neve.