
ASTAXANTINA
*Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.L’astaxantina è un carotenoide di colore rosso-violaceo. È responsabile del colore rosso di vari pesci quali tonno, salmone, pesce spada, krill, gamberi, che ne contengono in quantità.
Oltre ad una funzione antiossidante presenta proprietà antiinfiammatorie e protezione dai raggi-UV.
Assieme a Luteina e Zeaxantina è uno dei pochissimi carotenoidi in grado di superare la barriera ematoencefalica dei mammiferi, uomo incluso, e, successivamente, di superare la seconda “protezione” della Barriera emato-retinica fino a depositarsi nella retina degli occhi. La fonte vegetale più importante dell’astaxantina è un’alga unicellulare (microalga) d’acqua dolce: Haematococcus pluvialis, che produce in forma autonoma i lipidi contenenti astaxantina naturale quando le condizioni ambientali inducono uno stress ossidativo.
L’astaxantina è l’antiossidante più potente “ad oggi” conosciuto; è ormai noto che i suoi effetti di protezione dai radicali liberi siano ben 550 volte più potenti del tocoferolo (vit. E).
Diversi studi, sia sperimentali che clinici,
hanno dimostrato e caratterizzato l’effetto vaso- e cardio-protettivo dell’Astaxatina.
Più precisamente, l’uso di questa molecola avrebbe determinato una riduzione
dell’ossidazione delle lipoproteine LDL (principali protagoniste del danno
vascolare), garantendo al contempo un incremento delle concentrazioni ematiche
di HDL.
Inoltre, l’uso di Astaxantina, avrebbe ridotto le dimensioni dell’area
infartuale, in modelli animali di danno da ischemia/riperfusione, evidenziando
così la diretta attività cardioprotettiva.
A completamento di questa attività vi sarebbero anche possibili attività
antipertensive, probabilmente correlabili ad un’azione diretta dell’Astaxantina
sul sistema renina-angiotensina.
Secondo recenti evidenze, la somministrazione
di Astaxantina potrebbe contribuire a spegnere l’espressione di geni, come
NF-Kb, coinvolti nell’attivazione di processi flogistici.
Tale attività, associata alla contestuale riduzione di citochine infiammatorie,
molecole di adesione ed elementi della flogosi, si sarebbe rivelata preziosa in
corso di differenti stati morbosi.
Proprio l’azione antinfiammatoria, associata a quella antiossidante, sarebbe
alla base dell’azione neuroprotettiva e nefroprotettiva dell’Astaxantina.
In virtù di quanto appena descritto,
l’Astaxantina si è rivelata particolarmente efficace nel prevenire alcune
patologie ossidative dell’occhio, come la cataratta.
L’attività antiossidante, tuttavia, si sarebbe espletata anche nei confronti
della retina e dei vasi retinici, salvaguardando il corretto trofismo di questi
tessuti e l’intera funzionalità di questo organo.
Nonostante non siano stati ancora definiti
dosaggi di Astaxantina univoci, attualmente quello più utilizzato è di 5 mg
giornalieri.
Più in generale, il range di 2-8 mg giornalieri è sicuramente il più utilizzato
nei vari studi.